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diceva volersi far monaca
Dunque, se  l cielo invidïoso et empio
Il sol onde si fea  l secol giocondo
N ha tolto, e messo quel valore al fondo
A cui devea sacrarsi più d un tempio, 4
Voi, che di lui rimasa un vivo esempio
Sète fra noi e quasi un sol secondo,
Volete in tutto tôr la luce al mondo,
Faccendo di voi stessa acerbo scempio? 8
Deh, se punto vi cal de danni nostri,
Donna gentil, stringete in mano il freno
Ch avete sì lasciato ai dolor vostri; 11
Tenete vivo quel lume sereno
Che n è rimaso, e fate che si mostri
Al guasto mondo e di tenebre pieno. 14
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Letteratura italiana Einaudi
Francesco Berni - Capitoli e sonetti burleschi
[xxxviii]
il bernio in nome di
m. prinzivalle da pontriemoli
Vo avete a saper, buone persone,
Che costui c ha composto questa cosa
Non è persona punto ambizïosa,
Et ha dirieto la riputazione: 4
L aveva fatta a sua sadisfazione,
Non come questi autor di versi e prosa,
Che per far la memoria lor famosa
Voglion andar in stampa a processione. 8
Ma perché ognun gli rompeva la testa,
Ognun la domandava e la voleva,
Et a lui non piaceva questa festa; 11
Veniva questo e quello, e gli diceva:
 O tu mi dài quel libro, o tu mel presta ,
E se gliel dava, mai non lo rendeva, 14
Ond ei che s avvedeva
Ch al fin n arebbe fatti pochi avanzi,
Deliberò levarsi ognun dinanzi; 17
E venutogli innanzi
Un che di stampar opere lavora,
Disse:  Stampami questo, in la malora! . 20
Così l ha dato fuora:
E voi che n avevate tanta frega
Andatevi per esso alla bottega. 23
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Letteratura italiana Einaudi
Francesco Berni - Capitoli e sonetti burleschi
[xxxix]
Può far la Nostra Donna ch ogni sera
Io abbi a stare a mio marcio dispetto
Infino all undeci ore andarne a¤lletto,
A petizion di chi giuoca a primiera? 4
Direbbon poi costoro:  Ei si dispera,
E ai maggior di sé non ha rispetto .
Corpo di Iesu Cristo (io l ho pur detto!),
Hassi a vegliar la notte intera intera? 8
Viemmisi questo per la mia fatica
Ch io ho durato a dir de fatti tuoi,
Che tu mi sei, Primiera, sì nimica? 11
Benché bisogneria voltarsi a voi,
Signor: che se volete pur ch io  l dica,
Volete poco bene a voi e a noi; 14
E inanzi cena e poi
Giucate dì e notte tuttavia,
E non sapete che restar si sia. 17
Quest è la pena mia:
Ch io veggio e sento, e non posso far io:
E non volete ch i rinnieghi Dio? 20
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Letteratura italiana Einaudi
Francesco Berni - Capitoli e sonetti burleschi
[xl]
Eron già i versi ai poeti rubati
Com or si ruban le cose tra noi,
Onde Vergilio, per salvare i suoi,
Compose quei due distichi abbozzati. 4
A me quei d altri son per forza dati,
E dicon:  Tu gli arai, vuoi o non vuoi :
Sì che, poeti, io son da più di voi,
Dappoi ch io son vestito e voi spogliati. 8
Ma voi di versi restavate ignudi;
Poi quegli Augusti, Mecenati e Vari
Vi facevan le tonache di scudi. 11
A me son date frasche, a voi danari;
Voi studiavate, e io pago gli studi,
E fo ch un altro alle mie spese impari. 14
Non son di questi avari
Di nome né di gloria di poeta:
Vorrei più presto avere oro o moneta. 17
E la gente faceta
Mi vuol pure impiastrar di prose e carmi,
Come s io fussi di razza di marmi. 20
Non posso ripararmi:
Come si vede fuor qualche sonetto,
Il Berni l ha composto a suo dispetto; 23
E fanvi su un guazzetto
Di chiose e sensi, che rinieghi il cielo
Se Luter fa più stracci del Vangelo. 26
Io non ebbi mai pelo
Che pur pensasse a ciò, non ch io  l facessi;
E pur lo feci, ancor ch io non volessi. 29
In Ovidio non lessi
Mai che gli uomini avessin tanto ardire
Di mutarsi in cornette, in pive, in lire, 32
E fussin fatti dire
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Letteratura italiana Einaudi
Francesco Berni - Capitoli e sonetti burleschi
A uso di trombetta veniziano,
C ha dreto un che gli legge il bando piano. 35
Aspetto a mano a mano
Che, perch io dica a suo modo, il Comune
Mi pigli e leghi e diemi della fune. 38
109
Letteratura italiana Einaudi
Francesco Berni - Capitoli e sonetti burleschi
[xli]
Può far il ciel però, papa Chimenti,
Cioè papa castron, papa balordo,
Che tu sia diventato cieco e sordo,
Et abbi persi tutti i sentimenti? 4
Non vedi tu, o non odi, o non senti
Che costor voglion far teco l accordo
Per stiacciarti il capo come al tordo,
Coi lor prefati antichi tradimenti? 8
Egli è universale opinïone
Che sotto queste carezze et amori
E ti daran la pace di Marcone. 11
Ma so ben io, gli Iacopi e Vettori,
Filippo, Baccio, Zanobi e Simone,
E compagni di corte cimatori 14
Vogliono e lor lavori
Poter mandare a le fiere e mercati,
E non fanno per lor questi soldati. 17
Voi, domini imbarcati,
Renzo, Andrea Doria e  l Conte di Caiazzo,
Vi menerete tutti quanti il cazzo. 20
Il Papa andrà a sollazzo
Il sabato alla vigna e  n Belvedere,
E sguazzerà che sarà un piacere. 23
Poi starete a vedere:
Che è e che non è, una mattina
Ci sarà fatto a tutti una schiavina. 26
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Letteratura italiana Einaudi
Francesco Berni - Capitoli e sonetti burleschi
[xlii]
Né navi né cavalli o schiere armate, [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

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